Biografia

Sergio Frascari,  il pittore delle magiche atmosfere.

Il miglior modo di apprezzare la luce nei colori è vederli dal buio. La mia mostra più bella? A Londra nella City, nella Bristol Art Gallery: musica lieve e i visitatori al buio con una luce sulla fronte, come minatori…

La pittura è ricerca e l’artista è un esploratore mai stanco. Sapersi distinguere per unicità artistica significa garantirsi una identificazione nel mare delle offerte colorate.

Dicono di me che me ne frego dei canoni pittorici… Questa è una ottima partenza!

Sergio Frascari nasce a Selva Malvezzi di Molinella (BO) il 28 maggio ’54.

La sua infanzia la trascorre alla Boscosa, una grande Azienda Agricola giusto a ridosso di uno splendido Borgo Medioevale. E’ un territorio con poche case e ci sono orizzonti di terra che accolgono il sole al tramonto, come farebbe il mare. Un’immagine che lo accompagnerà nel suo percorso artistico.

Studia chimica, viaggia molto e pratica sport. Si interessa di varie attività creative e partecipa alla costituzione di associazioni e di cooperative; inizia una attività commerciale e si afferma presto come imprenditore ma la sua grande passione rimane la Pittura.

Da sempre ne è affascinato, e nel corso degli anni matura la sua sensibilità artistica in maniera inconsapevole ed esplosiva. Utilizza le sue conoscenze e le opportunità che il suo lavoro di imprenditore gli permette. Si fa apprezzare e lavora tantissimo, sviluppando una pittura sperimentale nella quale impiega anche materiali derivati dalla propria attività chimica. Utilizza grandi supporti di materiale vario, apre uno studio e crea soprattutto la sera tardi e la notte. Visita musei, pinacoteche e studi di pittori affermati. Poi si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna e cerca il confronto con i docenti. Studia Storia dell’Arte, Pittura, Scultura, Incisione, si sofferma su Tecniche Pittoriche e Fenomenologia delle arti contemporanee ma predilige Anatomia e disegna moltissimo.

Inizia ad esporre le sue opere e raccoglie i primi riconoscimenti. Nascono così le sue prime “grandi tele” dove il paesaggio diventa protagonista e gli orizzonti richiamano le sue valli native. Luce e colore ricordano inconsapevolmente lo stile di Turner, ma se Turner è Il pittore della luce, di Frascari si può dire sia Il pittore del buio, perché la vera luce dei suoi quadri si percepisce solo al buio.

Sulle tele si materializzano paesaggi dalle atmosfere dissolte e rarefatte, dove l’intimità e il silenzio sono interrotti solo dal volo di un uccello o dall’apparizione di un albero all’orizzonte. Sono immagini segrete, che all’occhio non raggiunge se non per pallide approssimazioni.

Il più sorprendente degli effetti però lo cerca e lo trova mescolando la sua conoscenza chimica alla teoria della luce e dei colori. Con l’impiego di materiali inusuali e tecniche segrete ottiene un risultato unico, inconfondibile. La rifrazione della luce dei colori più vivi diventa così la sua inconfondibile firma artistica. Nessuno a nostra conoscenza ha saputo imitare tale effetto: una sola luce di candela, nel buio più profondo, basta per far vivere il miracolo dei pastosi e ricchi colori all’olio delle sue tele!

Dal 1994 le sue opere iniziano ad essere presenti alle più importanti rassegne nel campo dell’Arte, tra cui Artefiera di Bologna e la Fiera d’Arte di Padova. Nel ’96 a Parigi trova il suo primo successo in Galerie Bastille Marais, poi viene invitato a mostre collettive all’estero negli USA, Little Rock Arkansas (’98 ‘ 99 ‘2000), in Spagna a Girona a La Fontana D’or (’98), in Germania a Monaco (‘2000).

Espone in personali prestigiose in molte sedi pubbliche istituzionali. Frequenta manifestazioni artistiche e circoli culturali in Italia e ancora all’estero.

Le sue opere sono presenti oggi in alcuni Musei e in collezioni private in Italia, Francia, Spagna, Israele, Austria, Germania, Stati Uniti e Giappone.

Frascari lavora a Molinella, dove espone in permanenza al “Palazzo delle Biscie” un’antica storica Torre d’avvistamento eretta attorno al 1500 a scopo militare e doganale. Oggi il suo Atelier è aperto ai visitatori ed entrare al Palazzo delle Biscie è una sicura emozione. Ospita inoltre un’Academy di pittura.

La sua pittura si è spinta all’essenziale. Basterà osservare una sua opera una sola volta, al buio e con una piccola luce led, per non dimenticare l’emozione e da quel momento riconoscere sempre e facilmente, in mezzo a tante,  un’opera di Frascari.

Mi sdoppio, quando sono solo.
Mi osservo e mi giudico.
Da una prospettiva fantastica rifletto razionalmente,
vivo le mie emozioni, due volte.
E’ come essere regista e primattore.
Dormo o mi muovo e mi vedo sempre, quando voglio.
Mi ascolto parlare.
Materializzo i miei pensieri come fossero una massa in continuo movimento.
Giorno e notte, veloci e lenti come una risacca,
violenti come un temporale.
E’ come un treno che non si ferma mai.
Nelle carrozze di coda, lontane e sigillate, ci sono ricordi,
preziosi.
Nel mezzo i vagoni sono grandi: a due piani, carichi dell’attuale.
C’è quello del lavoro, quello della famiglia, quello degli amici e dei meno amici,
quello degli interessi e delle responsabilità.
Più avanti, vicino alla locomotiva i vagoni sono a cielo aperto: come per il carbone.
Contengono i miei progetti, le mie speranze, le mie paure, le gioie e gli imprevisti.
Spumeggiano e traboccano, ma hanno per sponde la mia creatività.
C’è il gusto del bello, del divertimento e della fantasia dell’arte.
C’è voglia di esplorare.
Nasce allora una nostalgia e monta un forte impulso interiore.
Un valore comincia a vivere nella mia coscienza e prende sfogo in un’azione:
passa prima dal cuore, poi da quel treno dei miei pensieri e
spesso
diventa anche un dipinto.